COME OTTENERE IL MASSIMO DALLA TUA CANDELA

Ogni candela è un mondo a sé per durata dell’accensione…

ecco come scoprire l’uso più adatto a te!

 

Accendere una candela è come mettere in pausa un momento della propria giornata.

La ricchezza della sua presenza va mantenuta con semplici accorgimenti, capaci di migliorare in maniera straordinaria la durata della candela.

Ogni candela va infatti utilizzata per quella che è la sua ardenza ottimale.

 

Il rapporto con la tua candela: un’interazione consapevole

La cosa più importante è vedere il rapporto con la candela come un’interazione, prendendosi cura della fiamma e della storia di cui l’oggetto è permeato.

Lo stoppino in puro cotone si regola di volta in volta, poiché quando la fiamma viene spenta una porzione carbonizzata si stacca in automatico, ma comunque basta mantenerne la lunghezza ad 1 cm per poterla riaccendere ogni volta al meglio.

La temperatura dell’ambiente in cui accendiamo la candela dovrebbe sempre trovarsi tra i 18 e i 25 gradi, per non disperdere troppa energia nel bruciare.

 

Quanto si tiene accesa una candela? Ecco come valutarlo!

Per quanto riguarda la durata dell’accensione, si deve valutare il diametro del prodotto.

Quando le candele hanno un diametro di circa 2 cm, come nel caso di un candeliere, l’attenzione deve essere rivolta unicamente alla loro stabilità, e alla cura dello stoppino.

Se il diametro della candela supera i 5 cm sarebbe importante tenerla accesa per almeno tre ore, per evitare che si crei quella che si può considerare come la memoria dell’ardenza precedente. Se la candela viene spenta prima che la cera si sia consumata fino al bordo, la fiamma non riuscirà a recuperare quella porzione di cera e continuerà a bruciare in un diametro inferiore al proprio.

 

 

C’è un tempo per ogni cosa e c’è un giusto uso per tutto!

 

foto di Irene Brusa

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